La comunicazione non verbale e la coerenza col verbale: dire le stesse cose a voce e con il corpo
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L'efficacia della comunicazione passa attraverso la coerenza tra verbale e non verbale |
Spendiamo un sacco di tempo a pensare a quello che andremo a dire in riunione piuttosto che in allenamento: “Potrei esordire dicendo questo, potrei spiegare l’esercizio partendo da … gli parlerò già oggi …”. Le situazioni sono le più disparate ed in un contesto sociale come quello sportivo siamo continuamente chiamati a comunicare ed interagire con gli altri, anche quando non lo vorremmo e ci chiudiamo in una stanza (forse lì il messaggio è ancora più chiaro!).- il linguaggio del corpo: contatto oculare, orientamento del corpo, gestualità, mimica facciale, movimenti, ecc.
- il paraverbale: tono, timbro, vocalizzazioni, volume della voce, ecc.
- la prossemica: la distanza che intercorre tra me ed i miei interlocutori.
Immaginando un’ipotetica riunione, potrei pensare: "Mi sono preparato un bel discorsetto!” (già la parola discorsetto ci fa presagire che non sarà nulla di buono …), quindi ho ben chiaro cosa andrò a dire, al massimo penso a dove tenere la riunione, ma decido a caldo, solo perché le circostanze mi obbligano a farlo, dove per esempio posizionarmi rispetto ai giocatori, come gestire al meglio gli spazi tra i presenti, e non rifletto minimamente sull’eventuale, ma probabile interferenza delle mie emozioni che inevitabilmente trapeleranno (Sono arrabbiato? Eccitato? Deluso? Demotivato? …).
Credit: Ronnie McDonald























































































































