Seduta di allenamento per la categoria Giovanissimi U15 - U14: allena la mobilità!
Sommario | Obiettivi Secondari |
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Come destabilizzare l’equilibrio difensivo e riuscire a creare occasioni da gol? Gestendo la palla con mobilità |
Controllo orientato, Duelli, Resilienza, Collaborazione |
La seduta di allenamento proposta ha come obiettivo principale la ricerca della mobilità dei giocatori in fase di possesso palla, in modo da riuscire a superare le linee di pressione e non pressione strutturate dagli avversari. L’abilità dei giocatori di muoversi con efficacia risulta utile sia contro squadre che difendono uomo su uomo a tutto campo, sia contro difese a zona che prediligono i riferimenti fissi e spaziali, perché crea imprevedibilità in un gioco fluido e dinamico.
Diventa dunque importante allenare e far riconoscere questo principio tattico collettivo, tipico del gioco relazionale, per progredire verso la porta avversaria e creare occasioni da gol.
Nell'articolo vedremo in particolare:
- Cosa si intende per mobilità nel gioco relazionale?
- Come strutturare un allenamento per garantire mobilità?
- Seduta di allenamento per giovanissimi U14-U15: 5 esercitazioni
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COSA SI INTENDE PER MOBILITÀ NEL GIOCO RELAZIONALE?
Nello stile di gioco relazionale, attualmente analizzato e ricercato da diverse squadre d’élite, i calciatori sono liberi di muoversi in spazi molto più ampi rispetto al gioco di tipo posizionale, perché si dà maggior importanza al concetto di funzione rispetto a quello del ruolo associato a specifiche zone del campo. I giocatori si muovono insieme mentre comunicano attraverso diversi segnali:
- la posizione della palla,
- la direzione delle corse
- l’orientamento del corpo dei compagni
- gli spazi occupati e liberati che diventano dinamici
- le intenzioni individuali di attirare, equilibrare, fissare e invadere.
Il concetto di fondo sembra molto semplice a livello teorico: “pass and move” in inglese o “toco y me voy” nelle lingue latine sudamericane che significa “gioco e mi muovo”. Sono due gli assiomi: mi muovo prima di poter ricevere la palla per liberarmi dal diretto avversario, mi muovo immediatamente dopo il rilascio del passaggio per garantire una soluzione al nuovo possessore e obbligare l’avversario a prendere una decisione fra diverse opzioni. Si può notare come siano rilevanti i comportamenti a livello individuale di ogni giocatore, correlati fra loro in ottica libera e auto-organizzata.
Nelle seguenti immagini, ricavate da un video del canale ufficiale Youtube del club “Tottenham Hotspur”, un esempio con gol realizzato dagli Spurs di Postecoglou in un incontro di Premier League nel mese agosto.
Porro, in possesso della palla, gioca verso il centro per Bissouma e libera lo spazio intermedio effettuando un movimento sempre verso il centro.
Bissouma controlla e invade tale spazio attirando l’attenzione di un difendente. Contemporaneamente, alle spalle di quest’ultimo, Sarr taglia e riceve la palla.
Intanto Maddison (illuminato dalla parte opposta) inizia il suo movimento per inserirsi dentro l’area.
Appena Sarr controlla, Maddison accelera la corsa per ricevere dentro l’area di rigore alle spalle degli avversari. Sarr imbuca e Maddison può finalizzare segnando un goal di fronte al portiere avversario.
Qui trovi il video completo: Link del video completo: VAI AL VIDEO
COME STRUTTUTARE UN ALLENAMENTO PER GARANTIRE MOBILITÀ
L’allenamento comincia con un’esercitazione tecnica che ha come obiettivi l’attivazione mentale e lo sviluppo di alcune abilità tecniche necessarie al perseguimento del principio di gioco in oggetto: passaggio, controllo, profilo corporeo e movimento senza palla.
Ipotizzando di avere a disposizione 18 giocatori di movimento, si preparano 3 stazioni identiche per suddividerli in 3 gruppi da 6 (i portieri, durante l’attivazione, si allenano a parte con lo specifico preparatore). La sequenza di passaggi e controlli si concentra sul concetto di “gioco e mi muovo” con passaggi verso il centro, passaggi verso le zone esterne, giocate con trasmissioni vicine e anche lontane dopo controlli orientati.
Si prosegue con uno Small-Sided Game che tende ad aumentare la conoscenza e la cooperazione fra i giocatori sperimentando diverse soluzioni in contesti parziali, ovvero a numeri ridotti che simulano la realtà del gioco. Si affrontano 2 squadre da 3 giocatori (3vs3) col fine di realizzare un goal in una delle due portine. La peculiarità è che uno dei tre compagni deve sempre posizionarsi fuori dalle delimitazioni del campo per fornire una soluzione a sostegno, colui che riesce sempre a garantire un passaggio dietro la palla. La scelta su chi dei tre svolga questa funzione è libera e dinamica, cambia perciò continuamente durante la fluidità del gioco.
Nella terza esercitazione si incentiva la comprensione del principio della mobilità e il suo riconoscimento in situazioni sempre diverse. Si tratta di un gioco di posizione 8vs8 + 2 jolly dove l’obiettivo è di far progredire la palla dal sostegno (sponda posta dietro la linea della palla) al vertice alto (sponda posta davanti alla linea della palla), guadagnando così 1 punto. Siccome le 2 sponde sono jolly che giocheranno con entrambe le squadre ma solo quando in possesso della palla, dovranno sempre rimanere esterne allo spazio di gioco, creando così una situazione di parità numerica all’interno del campo delimitato. La parità numerica è fondamentale per generare ambienti il più simile possibile al gioco che si ritroverà in gara, per allenare i duelli con e senza palla, i marcamenti e gli smarcamenti, aspetti correlati alla mobilità dei giocatori che stiamo ricercando.
La quarta esercitazione si focalizza sull’allenamento dei duelli, ma in regime smart (veloce, brillante, attivo) e inserendo i portieri, in modo da esercitare anche l’attacco e la difesa della porta. Partendo dall’1vs1 si passa, in successione, per situazioni di 2vs1, 2vs2 e 3vs2, 3vs3, 4vs3 e si conclude con un 4vs4. Tutte azioni che, non potendo durare più di 10/20” ciascuna, richiedono numerosi movimenti, soluzioni rapide e creatività per riuscire a finalizzare. Inoltre nel 2vs1, 3vs2 e 4vs3 emergeranno comportamenti diversi da parte dei giocatori, perché situazioni di superiorità/inferiorità numerica effettiva. L’obiettivo è fare goal nella porta opposta difesa dal portiere avversario, facendo però attenzione alle transizioni continue fra un’azione e la successiva: se ad esempio nel 2vs1 i giocatori blu partivano in possesso del pallone e stavano attaccando, al termine di questa azione entra in gioco un avversario con un nuovo pallone, generando un cambio di possesso repentino e una nuova situazione di 2vs2. La reazione dei 2 blu, che ora partono da difendenti, dovrà essere immediata, così per tutti: transizioni da attacco a difesa e da difesa ad attacco.
La seduta si conclude con una partita a tema 10v10 (9 + portiere), con focus attentivo sulla gestione del momento della gara: una squadra parte in vantaggio per 2-0 e l’altra in svantaggio. Questi contesti fanno emergere chi dei giocatori è in grado di prendersi delle responsabilità sotto pressione, sviluppano la resilienza e l’adattamento a situazioni altamente emotive.
SEDUTA DI ALLENAMENTO PER GIOVANISSIMI U15 - U14: 5 ESERCITAZIONI PER ALLENARE LA MOBILITÀ
La seguente seduta è pensata per le prime categorie che si approcciano al gioco a 11, i giovanissimi U14 e U15. È strutturata ipotizzando di avere 21 giocatori a disposizione, 18 di movimento e 3 portieri.
Esercitazione analitica per migliorare le abilità tecniche in “gioco e seguo” o “gioco e vado”
Esercitazione a numeri ridotti per l’attivazione mentale e lo sviluppo di abilità tecnico tattiche individuali in contesto situazionale di piccola collaborazione
Gioco di posizione per allenare la gestione del possesso della palla, per ricercare la comprensione del principio della mobilità e il suo riconoscimento in situazioni a numeri alti
Situazioni a numeri ridotti e di breve durata per allenare la mobilità, le soluzioni rapide e la creatività per riuscire a finalizzare
Partita con vantaggi e svantaggi per allenare i giocatori a prendersi delle responsabilità sotto pressione, a sviluppare la resilienza e l’adattamento a situazioni altamente emotive
L’allenamento proposto ha come obiettivo principale il miglioramento dei giocatori, quindi l’acquisizione dei comportamenti descritti e lo sviluppo di abilità a 360° (cognitive, socio-emotive, atletiche, tecniche e tattiche). Per questo si nota la variabilità che caratterizza l’intera seduta, ogni esercitazione è diversa dalle altre, ma quasi tutte presentano la complessità del gioco nella sua interezza: compagni e avversari in parità numerica, superiorità e inferiorità momentanee, direzionalità, transizioni continue, portieri e porte. Per rendere l’apprendimento permanente, infatti, è utile cambiare le situazioni in cui i giocatori si ritrovano per generare adattabilità, ripetendo quindi il processo che li porta alle soluzioni scelte, ma non i compiti stessi. Ricordando che il focus dell’allenamento è sulla mobilità dei giocatori in fase offensiva, quindi in ogni momento l’osservazione e la comunicazione da parte dell’allenatore dovrebbero essere rivolte a questo comportamento.
Apportando alcuni accorgimenti, le singole esercitazioni si possono adeguare a diverse età e categorie di ragazzi e ragazze, senza dimenticare la ricerca dei principi sopra espressi: apprendimento, resilienza, mobilità e creatività.
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